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Unia Regione Ticino e Moesa
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Abbiamo sempre detto che l’uso del rafforzamento del franco sull’euro per ridurre, pesantemente, i salari delle maestranze attive in Ticino è una scelta per aumentare i profitti aziendali. Il caso della Spaeter SA Ticino non è solo la testimonianza di quanto appena affermato. Peggio, illustra la totale mancanza di scrupoli di certe realtà aziendali nella ricerca del massimo profitto, naturalmente sfruttando senza ritegno la propria forza lavoro.
La Spaeter SA Ticino, con base a Bioggio, fa parte del gruppo svizzero Spaeter AG, uno dei principali fornitori e partner di servizi per l’edilizia, l’artigianato edile e l’industria svizzera. Questo gruppo si articola attorno a 9 nove società operative in Svizzera che impiegano 800 persone.
L’attività della filiale ticinese, attraverso i suoi magazzini di Bioggio, Mendrisio e Castione, si scompone in tre reparti: acciai, edilizia e impiantistica. Benché non esclusivamente, una parte consistente dei servizi offerti dalla Spaeter SA Ticino ha un legame diretto con il vasto settore dell’edilizia cantonale, rifornendolo d’acciaio d’armatura, di tubazioni per canalizzazioni, di tubi da drenaggio o diversi tubi protezione cavi. Insomma, l’interdipendenza con il settore dell’edilizia è fortissimo ed evidente.
Perché insistiamo su questo fatto? Perché evidentemente il mercato della Spaeter SA Ticino è il mercato interno, quello ticinese e svizzero. Quindi, in questo frangente non è neppure possibile campare la scusa del franco forte che incide sulle esportazioni, usata dalle ditte che hanno tagliato i salari dei loro dipendenti. La Spaeter SA Ticino acquista la maggior parte dei suoi prodotti all’estero, in particolare l’integralità dell’acciaio d’armatura, rivendendoli sul mercato ticinese. Chiunque capisce che il franco forte non incide assolutamente sulle attività del gruppo. È vero il contrario. La Spaeter Ticino SA è uno di quei soggetti ad averci guadagnato dal rafforzamento del franco svizzero! Anche nella peggiore delle ipotesi, ovvero che i fornitori esteri abbiano ritoccato i prezzi leggermente verso l’alto, la società acquisterebbe allo stesso prezzo di quando era in vigore il tasso di cambio fisso, grazie al nuovo differenziale franco/euro. Comunque, questa è una pura ipotesi. E la ditta non può paventare neppure un calo delle vendite visto che rifornisce un settore, quello dell’edilizia, che vanta uno stato di salute invidiabile da almeno 7 anni.
Ci immaginiamo l’ingegnere Andrea Pfister, direttore della Spaeter Ticino SA, pronto a propinarci la storiella che i loro clienti starebbero comprando direttamente sui mercati esteri, svincolando dai servizi offerti dalla sua ditta. Una storiella, appunto. Infatti, vediamo male questi “clienti” ottenere prezzi più bassi di quelli che un soggetto importante come il gruppo Speater è in grado di strappare. A questo proposito, Peter Wetzel, CEO del gruppo Spaeter Svizzera, si vanta che la sua società dispone di «una rete internazionale di fornitori [che] garantisce al cliente una eccellente disponibilità di prodotti come pure prezzi concorrenziali» (www.spaeter.ch). È difficile immaginare che un cliente della Spaeter Ticino SA possa ottenere prezzi più bassi andando a contrattare con fornitori esteri. Oltre al fatto che operazioni di questo genere richiedono tempo, conoscenze e un elevato grado di competenze (tutti fattori che costano), è impensabile che una singola ditta riesca a ottenere condizioni migliori nel campo dell’acciaio e dei matalli non ferrosi di quanto possa fare un gigante come il gruppo Spaeter, «uno dei più importanti importatori di acciaio in Svizzera, la Carl Spaeter AG, dispone in particolare di un grosso know how negli acquisti e ottimi contatti con i produttori internazionali. Oltretutto, appartiene a questa rete commerciale anche “SPAETER Deutschland”, uno dei più importanti commercianti d’acciaio sul mercato europeo» (www.spaeter.ch). Economie di scala, la forza di negoziare con i produttori internazionali, le migliori condizioni d’acquisto, le conoscenze e le competenze, ecc., sono tutti criteri che fanno sbiadire, fino a scomparire, “giustificazioni” del tipo “la concorrenza estera ci impone di abbassare i prezzi”. E comunque, aspettiamo con piacere dati precisi e oggettivi in questo senso…
Ebbene, nonostante questa situazione, Spaeter Ticino SA ha deciso, lo scorso mese di febbraio, di ridurre il salario di tutto il personale, proponendo un’aggiunta al contratto di lavoro attualmente in vigore. La motivazione è allucinante. In seguito alla decisione della Banca Nazionale Svizzera di sopprimere la soglia minima del cambio franco/euro, la «Spaeter Ticino SA ha deciso di adeguare il salario mensile in modo che venga mantenuto lo stesso potere d’acquisto per tutti i collaboratori antecedente la decisione della BNS». Se si vogliono sfruttare senza ritegno i lavoratori, bisognerebbe almeno avere il buon gusto di inventarsi delle “giustificazioni” meno ridicole. L’ingegner Pfister è sicuramente un uomo molto creativo, però non riusciamo a capire come si faccia a salvaguardare il potere d’acquisto dei “collaboratori” riducendo loro il salario mensile. E i salari in voga alla Spaeter Ticino SA non sono assolutamente mirabolanti…
Il sistema ideato è molto semplice: il salario mensile sarà adeguato alla fluttuazione del tasso di cambio CHF/EUR sulla base del corso medio del mese precedente. Ipotesi: se durante il mese di febbraio, il tasso medio fosse stato dell’1,04 franchi, la riduzione del salario lordo del salario di marzo sarebbe stata del 10,40%! Se nel corso di marzo, il tasso medio sarà di 0,94 franchi, il taglio sarebbe del 18,75% per lo stipendio di aprile! Per tutti i dettagli, rimandiamo al documento allegato.
La politica aziendale della Spaeter Ticino SA non può che essere definita una pura speculazione, una chiara manifestazione degli strumenti in mano alle ditte per esercitare un tasso di sfruttamento che non sembra più avere limiti. È con ditte come la Spaeter Ticino SA che i salari in Ticino sono costantemente e inevitabilmente spinti al ribasso. Detto altrimenti, è così che si rafforza il dumping salariale nel nostro cantone. Alla faccia di chi spara senza respiro contro i lavoratori frontalieri…
Vorremmo concludere interpellando un eminente consigliere d’amministrazione della Spaeter Ticino SA, il consigliere agli Stati PPD Filippo Lombardi. Questi ha più volte denunciato chi fomenta il dumping salariale, come d’altronde ha fatto il PPD cantonale. Ora la domanda è semplice: come giudica l’onorevole Filippo Lombardi l’agire della Spaeter Ticino SA, della quale è il presidente del consiglio d’amministrazione? Come intende intervenire per mettere un termine a questa vicenda inaccettabile?
Modifica contratto SpaeterDomande semplici quanto doverose…